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Musei di Allerona

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Le Whale falls. Cosa sono?

La morte naturale in mare aperto, di cetacei di grandi e piccole dimensioni, attiva un processo che porta le carcasse, di dimensioni e peso notevoli, ad affondare ed adagiarsi sul fondale. L’affondamento di balene (Whale fall) è un fenomeno abbastanza diffuso a scala mondiale sia in mare che negli oceani.
Quando la carcassa raggiunge il fondale si innesca un fenomeno di distruzione ad opera di macro e micro organismi necrofagi e carnivori. Questo fenomeno è stato studiato ed osservato sia nei fondali dell’oceano Pacifico, Atlantico, che in mari interni come il Mare Baltico ed il Mare Mediterraneo. La carcassa in decomposizione genera al suo intorno un ambiente particolare, arricchito di sostanze organiche, che diviene un vero e proprio ecosistema specializzato. Tale ecosistema supporta lo sviluppo di una fauna caratteristica, che raggiunge valori di abbondanza specifica molto elevati, mantenendosi tale per alcune decadi.
Negli ultimi 30 anni si sono sviluppate ricerche specifiche sul fenomeno naturale delle whale falls, generando esperimenti di impianto di carcasse sui fondali, che hanno coinvolto ricercatori di tutto il mondo. Lo studio del fenomeno attuale ha permesso di capire i processi avvenuti nei depositi fossili con resti scheletrici di cetacei e ricostruirne la complessa paleoecologia.
Il sito di Bargiano per la sua peculiarità e per la presenza di diversi resti scheletrici di cetacei, si configura come un paleoambiente ideale in cui si svilupparono comunità caratteristiche degli eventi di Whale falls.

Carcassa di balena al largo della costa di Livorno (Toscana), agosto 2016.
Carcassa in affondamento / Photograph by Doug Allan/Getty Images

La morte dei grandi e la vita dei piccoli

Una carcassa di balena che si adagia su un fondo marino rappresenta un enorme banchetto per gli abitanti del fondale. Le comunità di organismi che si sviluppano all’intorno vanno a costituire 3 differenti Fasi Ecologiche: ogni fase è caratterizzata da specie diverse e catene alimentari differenti. Le specie sono diversificate a seconda che l’evento avvenga in un oceano o in un mare interno, come il Mare Mediterraneo.

Le fasi principali identificate dai ricercatori sono

  1. La fase degli spazzini (scavenger stage)
  2. La fase degli opportunisti (opportunistic stage)
  3. La fase solfofilica (sulfophylic stage)
  4. E’ stata identificata anche una quarta fase: Fase di “scogliera” (Reef Stage) – Le ossa ormai ripulite dalle parti molli, divengono un supporto rigido su cui alcuni bivalvi (ostriche e mitili) possono ancorarsi e crescere.Le ostriche sono le più diffuse, soprattutto nei fondali fangosi dove non trovano parti rigide adeguate al loro ancoraggio.Questa quarta fase però non sempre si sviluppa perché le ossa spesso non si conservano.

Nel 2016 durante il recupero dello scheletro di misticeto dal sito di Bargiano è stato possibile identificare, tramite i fossili rinvenuti intorno alle ossa, tutte e quattro le fasi degli eventi attuali di whale falls.
La “Fase degli spazzini” è stata identificata attraverso il rinvenimento di denti di squali e l’abbondante fauna a granchi
La “Fase degli opportunisti” è stata identificata grazie alla presenza di abbondanti gasteropodi carnivori (Natica ed Euspira)
La “Fase solfofilica”, caratterizzata dallo sviluppo di comunità batteriche, è indicata dall’abbondante presenza di bivalvi chemiosimbionti (Megaxinus e Venus) che vivono in simbiosi con batteri da cui traggono il nutrimento. Anche i crostacei ed i granchi si nutrono di batteri ed altre sostanze organiche prodotte dal degrado delle parti molli delle carcasse.
Infine anche la “Fase di scogliera” è stata documentata grazie alla presenza di ostriche (anche di grandi dimensioni) ancorate sulle ossa (vertebre, costole, ossa degli arti).